Biografie
Curatrice

Caterina Riva è la direttrice del MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli. Ha fondato e co-diretto lo spazio di progetto FormContent a Londra (2007–2010), diretto Artspace ad Auckland in Nuova Zelanda (2011–14) ed è stata curatrice presso l’Institute of Contemporary Arts Singapore (2017–19), tra i suoi progetti curatoriali recenti ci sono le mostre Le 3 ecologie e L’esca, entrambe al MACTE. Dal 2022 è parte del consiglio direttivo di AMACI Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiani e del comitato scientifico di STARE Associazione delle Residenze Artistiche italiane.

Giuria Sezione Arti Visive

Gianfranco Maraniello è Direttore dell’Area Musei d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano (Museo del Novecento, GAM Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Morando, Casa Museo Boschi Di Stefano e Studio Museo Francesco Messina) dal maggio 2022. In precedenza è stato Direttore del MART, Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto dal 2015 al 2020 e Direttore di GAM Bologna (MAMbo, Museo Morandi e Museo per la Memoria di Ustica) dal 2005 al 2015.

Liliana Moro (Milano, 1961) è un’artista diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 1989 fonda, insieme ad altri artisti, lo Spazio di Via Lazzaro Palazzi a Milano. Moro ha esposto in importanti mostre collettive e personali quali: Documenta IX, Kassel; Aperto, XLV Biennale di Venezia; Castello di Rivoli, Torino; Quadriennale di Roma; Moderna Museet, Stoccolma; PS1, New York; De Appel, Amsterdam; 58° Biennale di Venezia, Padiglione Italia; Galleria Emi Fontana, Milano; MUHKA, Anversa; Fondazione A. Ratti, Como; Fondazione Zegna, All’Aperto (opera permanente), Trivero; Cubo Garutti/Museion, Bolzano; Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz; PAC - Padiglione di Arte Contemporanea, Milano.

Selezionatori

Simone Ciglia è uno storico dell’arte, curatore e critico. Attualmente è Career Instructor presso il Dipartimento di Storia dell’Arte e dell’Architettura dell’Università dell’Oregon (Stati Uniti). Le sue aree di ricerca si concentrano sugli spazi marginali dell’arte contemporanea, con particolare attenzione alla relazione tra arte, agricoltura, artigianato e impulsi utopici/distopici. Tra i suoi recenti progetti curatoriali si annoverano la 75ª edizione del Premio Michetti, Pesaro Capitale Italiana della Cultura, Fondazione Malvina Menegaz, Fondazione La Rocca e la 16ª Quadriennale di Roma. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Urbino ed è stato assistente ricercatore presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell’arte contemporanea presso la Sapienza-Università di Roma.

Gioia Dal Molin è curatrice e scrittrice e vive a Zurigo. Dal 2020 al 2024 è stata Capo Curatrice all’Istituto Svizzero, Roma/Milano/Palermo. Dove ha curato numerose mostre, programmi di film e di performance come: Together? Together! un programma di proiezioni con Noor Abed, Joyce Joumaa, Valentin Noujaïm. Tra le mostre che ha curato figurano anche le prime mostre personali di Klodin Erb, Mai-Thu Perret e Hannah Villiger in Italia. Dal Molin ha inoltre scritto e lavorato a molti saggi sull’arte contemporanea. Si è laureata in Storia e Storia dell’arte e detiene un Dottorato dall’Università di Zurigo.

Rossella Farinotti è critica d’arte contemporanea, curatrice e giornalista. Docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e presso la NABA di Milano. È direttrice esecutiva dell’archivio Gio’ Pomodoro (Milano) dal 2016; direttrice artistica dei progetti d’arte contemporanea della Cittadella degli Archivi di Milano; nel 2013 pubblica “Il Quadro che visse due volte” (Morellini ed.) sulla relazione tra arte e cinema. Negli ultimi anni ha realizzato progetti legati allo spazio urbano (tra cui l’opera permanente “La città che sale. Vedovamazzei presenta Boccioni”, 2018; Cremona Contemporanea | Art Week dal 2023) e al paesaggio (“How Far Should We Go?”, Fondazione ICA Milano, 2022–2023). Negli ultimi anni, grazie a progetti (site specific, temporanei e permanenti) in collaborazione con aziende, la relazione tra arte e impresa è diventata un focus importante nel suo lavoro di mediazione curatoriale. Il rapporto e dialogo con artisti di diverse generazioni rimane il motore principale della ricerca curatoriale e analitica, spesso declinata a contesti e territori da riattivare.

Emanuele Guidi è curatore, scrittore e ricercatore di base a Berlino. Guidi è docente presso NABA – Nuova Accademia di Belle Arti e dottorando in Practice in Curatingpresso l'Università di Reading e lo ZHdK di Zurigo con una ricerca intitolata “Like a Mountain / Like a Mall: Environmental Thinking from Border-Ecologies”. È co-direttore artistico di Post-Colonia, Festival di architetture ed immaginari in transizione, vincitore della terza edizione del bando promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea, che si terrà a Marina di Massa nel 2025. Dal 2013 al 2022 è stato direttore artistico di ar/ge kunst, Kunstverein di Bolzano (Italia) dove ha portato avanti un programma di commissioni e produzioni con particolare attenzione all’ecologia politica. Tra le mostre curate figurano le personali di Katrin Hornek, Jumana Manna, Otobong Nkanga, Slavs and Tatars, Adji Dieye, Mohamed Bourouissa, Ho Tzu Nyen, Alessandra Ferrini and Lorenzo Pezzani.