Sparks 2021 ruota sull’azione, minima ma rivoluzionaria, di consegnare nelle mani dell’infanzia la lettura del nostro futuro come gesto di speranza e rottura con il passato. L’azione vede l'intervento di Agata, la figlia dell’artista, scegliere ed accompagnare gli adulti dentro uno spazio in penombra a cui verrà letta loro la mano, singolarmente e per una sola volta, attivando così un libero processo di svelamento e di interpretazione nel quale l’infanzia diviene artefice di visioni e riflessioni.
L’intera performance si basa su 3 elementi: le mani – in un momento nel quale il contatto è negato – che sono la parte più esposta al mondo, testimonianza visibile del corpo, punto di contatto tra generazioni diverse; la lettura sapiente delle mani utilizzata da Agata come gioco per esprimere immaginazione e desideri; i cappelli-scultura, realizzati nella forma di cappelli da baseball con visiera reclinabile. Tra questi ultimi, che rappresentano l’eco giocoso di elmi, uno verrà indossato dalla bambina, segnando l’inizio della performance e proteggendola dallo sguardo diretto degli adulti.
Lo sviluppo del progetto Sparks include e trasforma il distanziamento fisico in elemento di forza. Il tocco tra le mani della bambina e dell’adulto è infatti assente ma viene richiamato da una piccola torcia personalizzata con cui vengono direzionati i movimenti dell’adulto nello spazio e lette loro le mani.
Per la lettura della mano da parte di Agata, solo nel giorno di sabato 7 maggio tra le ore 15 e le 18, un adulto alla volta può prenotarsi in anticipo, scrivendo a: info@fondazionemacte.com o chiamando il museo.
L’installazione di Sparks 2021 è un’opera composta dai cappelli/elmi lasciati nello spazio e da una traccia sonora elaborata e amplificata che deriva dalle registrazioni delle immaginifiche predizioni della bambina. RAYS, che accompagna l'installazione, è invece un video a canale singolo, in cui seguiamo un gruppo di bambini nel loro girovagare attraverso un edificio scolastico e teatrale abbandonato. Mentre esplorano, scoprono uno ad uno un cappello a loro strano e familiare allo stesso tempo.
Francesca Grilli (1978; vive e lavora tra Bologna e Bruxelles) utilizza un linguaggio multidisciplinare focalizzato sulle pratiche performative e installative. Ha partecipato in numerosi festival di performance art ed esposto in personali e collettive internazionali in musei ed istituzioni come: Baltic Circle, Helsinki (2020); Mladi Levi Festival, Lubiana (2020);Kaunas Biennal, Kaunas (2019); Saal Biennal, Tallin (2019); Santarcangelo Festival, Santarcangelo – Rimini (2019–2017); Palais De Tokyo, Parigi (2017); Serralves Foundation, Porto (2017); Netwerk, Aalst (2017); Van Abbemuseum, Eindhoven (2017–2015); Kunsthalle Osnabrueck, Osnabrueck (2017); Centrale Fies, Fies – Trento (2017–2006); MAXXI, Roma (2016); Padiglione Italia, 55. Biennale Arte di Venezia (2013); MADRE, Napoli (2011); MACRO, Roma (2012); Serpentine Gallery, London (2009); MAMBO, Bologna (2010), Manifesta7, Bolzano (2008).
Progetto a cura di Paola Tognon, promosso da Contemporary Locus realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (IX edizione, 2020), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
Partner di progetto: Corpoceleste
Museo di destinazione: GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo
Partner culturali: Associazione Teatro di Roma, Rassegna Buffalo, MACRO – Museo di Arte Contemporanea, Roma, IT; Base-Milano, Milano, IT; Immaginare Orlando, Bergamo; Kaaitheater, Bruxelles, BE; Kunstencentrum BUDA, Kortrijk, BE; Kunst Merano Merano Arte, Merano, IT; LEVEL FIVE – Artist Cooperative Brussels, BE; MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli, IT; MAXXI L’Aquila, L’Aquila, IT; Netwerk Aalst, Aalst, BE; RUPERT, Vilnius, LT; Snaporazverein, Samaden, CH; STUK Arts Center, Leuven, BE. Con il supporto di Flanders State of the Arts