Senza titolo 1992
Intervento su fotografia applicata su legno
30 × 44 cm

Mostra "Scollamenti" ottobre 2025

Foto: Paolo Lafratta

Davide Bramante nasce a Siracusa nel 1970. Fin da adolescente manifesta un forte interesse per l’arte visiva e per le nuove forme di linguaggio, frequentando l’Istituto d’Arte della sua città. In questi anni matura un approccio aperto e sperimentale, in cui fotografia, disegno e installazione convivono come strumenti di indagine sulla percezione e sul tempo.

Dopo il diploma si trasferisce a Torino, dove frequenta l’Accademia Albertina di Belle Arti. L’esperienza torinese segna la sua formazione culturale e visiva, consentendogli di entrare in contatto con le ricerche concettuali e performative italiane degli anni Novanta. Già dalle prime opere, realizzate fra il 1991 e il 1995, Bramante mostra interesse per la dimensione processuale dell’arte e per la possibilità di costruire immaginicomedepositidimemoria.Senzatitolo(1992) è una fotografia su supporto in legno, al quale l’artista applica dei pezzi di plastica; queste “installazioni” fotografiche degli albori lo porteranno nel tempo a creare delle immagini sempre più tridimensionali partendo dal supporto fotografico.

Alla fine degli anni Novanta ottiene due borse di studio presso la Franklin Furnace Foundation di New York, esperienza che lo avvicina alle correnti internazionali della fotografia sperimentale e dell’installazione ambientale. In questo periodo vive e lavora tra Torino, Milano, Roma e New York, sviluppando un linguaggio concettuale basato sull’idea di stratificazione: ogni immagine nasce come somma di esperienze, luoghi e tempi diversi, sovrapposti nella memoria come nella visione.

Dopo circa tredici anni trascorsi lontano dalla Sicilia, torna a Siracusa e avvia la celebre serie delle Città sovrapposte: scatta più volte sulla stessa pellicola, sovrapponendo differenti prospettive di una città o di luoghi distanti, fino a costruire un’unica immagine in cui coesistono spazi e tempi diversi. Roma, Milano, New York, Shanghai, Gerusalemme, Istanbul, Londra, Parigi diventano così visioni simultanee, città mentali in cui la realtà si moltiplica.

Nel corso degli anni Duemila, Bramante espone in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, partecipando anche a fiere internazionali e progetti museali. Il suo lavoro si amplia verso la tridimensionalità e l’installazione, traducendo le immaginifotograficheinoggettiesuperficimateriche. Le sue opere diventano così luoghi di attraversamento sensoriale, in cui il visitatore percepisce la città non solo come spazio fisico ma come esperienza di memoria e di emozione.