Buco nero alfa 1 1975
Acrilico su masonite
140 × 100 cm

Mostra "Scollamenti" ottobre 20

Foto: Paolo Lafratta

Andrea Carnemolla nasce a Chieti nel 1939. Dopo gli studi a Napoli, orientati verso la formazione scientifica, inizia un percorso che unisce la sua curiosità per la matematica e la fisica a un linguaggio artistico sperimentale, capace di intrecciare arte, scienza e poesia.
La sua carriera prende avvio negli anni Sessanta con le prime mostre collettive in Italia e all’estero. Il 1975 segna un momento importante, con la serie dei Buchi neri, in cui Carnemolla affronta il tema del vuoto e dell’attrazione gravitazionale come metafora visiva e concettuale. Queste opere testimoniano il suo interesse per i limiti della percezione e per la possibilità di rappresentare l’invisibile.
Alla fine degli anni Settanta Carnemolla concentra la sua ricerca sull’anamorfosi: una deformazione prospettica che diventa, nelle sue mani, non solo un espediente ottico ma anche un linguaggio simbolico. Nel 1978 è invitato alla mostra L’altro occhio di Polifemo presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, dove presenta Panentropia dell’angolo, opera che riflette sullo spazio come luogo di entropia e trasformazione. A Parigi, nel 1980, entra in contatto con l’iconologo Jurgis Baltrusaitis, che inserisce i suoi studi tra le più significative ricerche contemporanee sull’anamorfosi. Negli anni Ottanta, la collaborazione con la psicanalista e poetessa Santa Fizzarotti Selvaggi, amplia ulteriormente le sue prospettive: l’anamorfosi si trasforma in strumento per indagare la psiche e i meccanismi dell’inconscio.

A metà degli anni Ottanta Carnemolla espone al Castello Veneziano di Heraklion nella mostra Le Sorgenti dell’Arte e comincia a frequentare Creta, fino a trasferirsi stabilmente sull’isola nel 1995. Qui fonda il centro culturale Punto di Flesso, luogo di incontri, performance e conferenze, che diventa punto di riferimento per la scena artistica locale. Nel 1997, alla Pinacoteca Comunale di San Marco di Iraklion, presenta la mostra personale Il ritorno di Icaro, dove il mito greco si fonde con riflessioni sul tempo e sullo spazio. Nel corso della carriera riceve diversi riconoscimenti, fra cui il Premio Michetti per la pittura nel 1992.

La ricerca di Andrea Carnemolla si sviluppa lungo direttrici molteplici ma coerenti: dall’indagine percettiva al rapporto fra arte e psicanalisi, fino all’elaborazione di un linguaggio capace di unire mito e scienza. La sua opera testimonia la volontà di superare i confini disciplinari, costruendo un percorso unico nel panorama dell’arte italiana ed europea del secondo Novecento.