
Mostra "Scollamenti" ottobre 2025
LeoNilde Carabba, nata a Monza nel 1938, si forma tra Milano e Roma, in un clima di fermento culturale. Negli anni Sessanta entra in contatto con artisti come Enrico Baj, Piero Manzoni e Roberto Crippa. Nel 1961 tiene la sua prima personale alla Galleria Numero di Firenze, presentata dall’artista Hsiao Chin. A Roma conosce Giulio Turcato, Pino Pascali e Mario Schifano, mentre nel 1964 Lucio Fontana presenta una sua mostra e Jean Fautrier acquista un suo quadro. Il padre dell’artista era un chimico e lavorava in una fabbrica di colori e, al ritorno a casa, rispondeva paziente alle domande curiose della figlia. Da lui, Carabba ha anche preso l’abitudine di scrivere sul retro dei dipinti tutti i materiali che ha utilizzato, proprio per preservare i quadri dall’invecchiamento.
A metà degli anni Sessanta l’artista introduce un segno distintivo, definito dalla critica “modulo Nilde Carabba”: una forma derivata dalla lettera greca phi (φ), un cerchio attraversato da una linea verticale. Questo modulo diventa per Carabba simbolo d’incontro e unione, prima percepito in modo istintivo e poi progressivamente consapevole. Bianco+Giallo Rifrangente (1969) ha come soggetto questo modulo ripetuto e la luce e il colore vengono utilizzati come elementi espressivi. La realizzazione pittorica della componente rifrangente si basa su colori acrilici con l’applicazione di micro-sfere di vetro, ispirazione che deriva dall’osservazione dei cartelli stradali e dal desiderio di nobilitare un materiale industriale a medium artistico.
Negli anni Settanta Carabba attraversa un periodo di grande cambiamento personale e artistico. Si avvicina al Movimento delle Donne e partecipa attivamente alla nascita della Libreria delle Donne di Milano, luogo di confronto e di riflessione collettiva, di cui è cofondatrice e cura una serigrafia di nove artiste – Carla Accardi, Valentina Berardinone, Tomaso Binga, Mirella Bentivoglio, LeoNilde Carabba, Dadamaino, Grazia Varisco, Amalia del Ponte e Nanda Vigo. Nel 1976 contribuisce alla nascita della Cooperativa Beato Angelico a Roma, uno spazio dedicato al contributo femminista alle arti. Importante è anche il contatto con Movimento Femminile, gruppo femminista fondato da Carla Lonzi e Carla Accardi: il dialogo con Lonzi e altre figure del movimento segna profondamente il suo percorso.
L’esperienza femminista le permette di raggiungere anche consapevolezza ed equilibrio all’interno della sua arte: il “modulo Nilde Carabba” diventa unione e simbolo di armonia fra maschile e femminile, un principio che l’artista interpreta come parte di un cammino interiore e spirituale, il “Viaggio Alchemico”, che caratterizzerà la sua ricerca da qui in avanti. Negli anni Ottanta Carabba trascorre lunghi periodi all’estero, in particolare in India, dove intraprende un viaggio spirituale, e in California, dove vivrà per cinque anni. Queste esperienze portano nel suo linguaggio nuovi elementi esoterici e simbolici, come mandala, labirinti, piramidi e figure appartenenti alla Cabala.
Il percorso di LeoNilde Carabba si distingue per la capacità d’intrecciare ricerca artistica, spiritualità e impegno sociale. Il suo stile, rigoroso e visionario, è capace di restituire all’arte una dimensione di ricerca interiore e collettiva, attraverso l’armonia degli opposti.
Opera restaurata presso la Scuola di Restauro di Brera con tesi abilitante di Riccardo Carnelli, 2025.