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Caeli 2006
polimaterico su tavola
60 × 90 cm

Gisella Rossi nasce nel 1962, vive e svolge la sua attività artistica nelle Marche a Montegiorgio (FM).

Dopo la frequentazione dell'istituto d'arte Preziotti di Fermo conseguendo la maturità in arte della ceramica, inizia il suo percorso artistico negli anni Ottanta partecipando a oltre settanta collettiva tra rassegne e premi d'arte contemporanea. Tra queste annoveriamo Premio Salvi a Sassoferrato (AN) nel 1995, 1996, 2007 e 2013, Premio Sulmona (AQ) nel 1996 e 2009, Miniartextil Como nel 1999 e 2002.

Ricordiamo tra le sue personali: "Colore-Geometria-Materia" nel 1997 presso il centro studi " Osvaldo Licini" di Monte Vidon Corrado (FM) e l'antologica "Riflessioni-Sperimentazioni" nel 2018/2019 presso il Complesso Sant'Agostino di Montegiorgio (FM) patrocinata dal Comune.

Nel 2000 firmando il manifesto di Arte Sacra Iperspazialista ha aderito all'omonimo movimento e ha fatto parte di gruppi di ricerca quali "Artestruktura "di Milano, "Modulo" di Fermo, Associazione culturale "A. e U. Peschi" di Macerata.

È presente come autrice di opere d'arte in Musei e Raccolte di arte Sacra Contemporanea e ha ottenuto importanti commissioni pubbliche e private su tutto il territorio nazionale, impegnandosi nella progettazione e esecuzione di vari pannelli e monumenti.

La sua ricerca estetica si orienta verso aspetti compositivi aniconici con particolare interesse alla fenomenologia della materia e del cromatismo.

La leggerezza dei segni simili a campiture musicali rendono le composizioni ritmate e armoniche. La sua poetica percorre la via dell'ideazione, progetto e invenzione.

Nelle sue opere spazia nell'impiego di vari materiali e media quali la ceramica, il marmo, l'acciaio, il vetro e il recupero di tessuti e filati di antica manifattura.


Foto: Paolo Lafratta
testo di Natale Antonio Rossi





L'apparente espressionismo delle opere di Gisella Rossi è frutto di un notevole lavoro di ricerca e di creazione: curve prevalenti e sinuanti, piani non sempre morbidamente interrotti, in cui il colore decide il ruolo pittorico della figurazione (o della sua assenza) e costruisce gli stilemi della poetica di questa artista. Infatti è da rilevare, in primis, che nella sua produzione nessuna immagine (e quindi nessuna opera) non può essere considerata più reale di quel che è, o più riuscita di un'altra, poichè perderebbe il senso della idea pittorica in quanto "mimesi" che ha ogni lavoro e tale lettura permetterebbe di essere sostituita da una sensazione di "effetto" che lo spettatore più facilmente riconosce.


È necessario disporsi, per una possibile interpretazione critica, secondo molteplici codici visivi onde apprezzare la spontanea tendenza dell'artista a contaminare livelli pittorici spesso segnalati anche dal mutamento d'uso di tecniche differenti - sul modello della totalità umana dell'artista rinascimentale - quali olio su tela, inchiostri e pastelli, grafite, bozzetti su carta a mano, bassorilievi, polimaterici su tavola, terrecotte, maioliche etc.


Traspare quindi una capacità intuitiva del reale che si fonda su una cognizione del fare arte affidata al colore, che nel momento stesso che denuncia la sua incomunicabilità esistenziale - nel senso di una immediata comprensione - stabilisce un contatto primigenio con un linguaggio di "natura ancestrale" come se si orientasse sulla ricerca di un'esperienza mistica tranquillamente offerta allo spettatore (sperando che sia in grado di coglierla).


L'artista Rossi sembra impegnata a proporre nuove chiavi di lettura del mondo o se si vuole nuove frontiere per la fantasia se è vero che le sue opere sono difficilmente traducibili in parole. E sempre trascura per l'immaginazione qualsiasi obbligo verso una sintonizzazione con altri artisti (quale può essere costituita da qualche riferimento a Giacomo Balla) o verso un suo adeguamento a sistemi d'arte privilegiati, quali una grammatica del vedere o una sintassi visiva che potrebbe suggerire qualche riferimento a Fortunato Depero.

L'artista, quindi, presenta con le sue opere un'esperienza d'arte vissuta e concreta (si potrebbe dire anche sofferta pur non apparendo immediatamente) soprattutto perchè sono proposte (le opere) secondo un'idea di progresso che sembra emergere dalla musica di fondo di tutta questa produzione. Ed è proprio la musicalità dei ritmi che completa la sinestesia delle linee, dei colori, dei piani pittorici della sua arte.




In occasione della personale Riflessioni-Sperimentazioni testo del Prof. Natale Antonio Rossi Presidente della FUIS - L'arte dei colori con linee di Gisella Rossi , ottobre 2018.


Si ringrazia l'artista